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Giulia Rambaldi è nata l’11 novembre 1986 a Milano. È laureata in Fisica Nucleare, specializzazione in Fisica Medica e - nel frattempo - ha avuto la soddisfazione di vincere un Europeo con il Setterosa, con il quale ha giocato anche le Olimpiadi di Londra 2012. Ad Eindhoven 2012 il punto più alto della sua lucente carriera, durante la quale ha vinto due scudetti, una LEN Champions League, una Supercoppa LEN e due Coppe Italia. A 35 anni, si è imbattuta in una nuova, grande sfida: la Lazio Nuoto.

Dopo aver giocato con squadre del calibro di Rapallo, Pro Recco, Bogliasco, Messina e Varese Olona, la Rambaldi è capitata per caso a Roma. L’amicizia con un socio dei Gladiators - nuovi partner della Lazio Nuoto - ha fatto il resto. Le abbiamo domandato poche cose, ma Giulia - ottima marcatrice della nostra serie A2 - ha risposto in modo schietto, cordiale e affidabile.

Sul progetto Lazio: «Ci credo e anche molto. L’interesse per la femminile è nato da poco, un paio d’anni. Mi ci sono ritrovata per caso: trasferendomi a Roma per motivi di lavoro, ho rincontrato un mio amico che mi ha coinvolta in questa nuova avventura. Fondare un settore agonistico da zero e dare alla Lazio un movimento femminile che non esisteva è una grande sfida, un orgoglio per chi ne fa parte».

Ogni inizio, però, non è mai facile: «Lo scorso anno ci siamo trovate a metter su una squadra di serie B, senza il supporto del settore giovanile. Siamo partite un po’ allo sbaraglio, ma già nella prima stagione di attività abbiamo conquistato una promozione dalla B all’A2». Sugli obiettivi di questa stagione: «Quest’anno puntiamo a una salvezza tranquilla, senza passare per i play out. Ma quello primario è creare un settore giovanile rosa molto, molto solido, che possa diventare poi la fonte da cui attingere per creare uno zoccolo duro di giocatrici per la prima squadra».

Un movimento che ha ancora bisogno di tanto lavoro: «Credo che ampliare il bacino di utenza sia la prima cosa da fare. Poi, far conoscere meglio e a più persone la pallanuoto su Roma: è ancora molto poco sviluppata per i numeri di questa grande città. Si può fare molto meglio. Dalla nostra, abbiamo il vantaggio di essere la Lazio e di portarci dietro una storia e un simbolo che tutti conoscono».

Sul gruppo e le sue compagne: «La squadra mi piace molto. Anche se è stato costruito un po’ su due piedi, il gruppo è unito e variegato, come età e come esperienze. Questo però permette di aiutarci l’un l’altra: ciascuno può dare il suo contributo, in termini di esperienza o di entusiasmo. L’ambiente è sereno, stiamo lavorando bene. Questo lo dimostrano anche i risultati, che dall’inizio dell’anno a oggi sono cambiati completamente».

Volturno e Catania, due trasferte difficili, ma da affrontare senza timore: «Sabato andiamo in Campania per portare a casa i 3 punti. Domenica in Sicilia - sulla carta - è una partita molto difficile. Ma ho già detto alle mie compagne che d’ora in avanti entreremo in acqua sempre e solo per fare punti. Entriamo in una fase del campionato in cui nulla può essere lasciato al caso. Con il Napoli abbiamo rischiato di pareggiare: a Catania dovremo andare con lo stesso spirito».

 

Andrea Esposito

S.S. Lazio Nuoto