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Apprendiamo senza particolare stupore quali siano i contenuti del report sulla situazione ereditata dall’attuale amministrazione sull’impiantistica sportiva di Roma Capitale. Una condizione drammatica che abbiamo denunciato invano a più riprese alla precedente amministrazione. 

Stupiscono semmai le repliche dei precedenti amministratori, in particolare dell’ex presidente della commissione sport Angelo Diario che ha contribuito al disastro attuale, senza però mai assumersi la responsabilità, anzi attribuendo le colpe ad altri. Il caso Lazio è emblematico: una società storica, che reinveste tutti gli utili nell’agonismo, nel sociale e nella disabilità, messa in crisi dalle scellerate decisioni della giunta Raggi. Non dimentichiamo le promesse dell’ex presidente della commissione sport che da una parte prometteva sostegno alla Lazio Nuoto, dall’altra insieme all’ex assessore allo sport Daniele Frongia, lavorava per estromettere la stessa dall’impianto della Garbatella nonostante la realtà biancoceleste avesse sempre pagato regolarmente i canoni e nonostante ci fossero centinaia di realtà con la concessione scaduta da anni e insolventi. Oltre a tutti gli impianti chiusi e mai aperti o messi a bando.

Ricordiamo anche come - a causa di un regolamento dello sport redatto dalla precedente amministrazione che ha sollevato (a ragione) le critiche di buona parte del mondo sportivo romano - uno dei pochissimi bandi portati avanti premiava al massimo l’offerta economica (chi offre di più vince, in barba alla qualità del servizio, ai disabili, a chi non può sostenere l’iscrizione, ad atleti che vincono medaglie d’oro a mondiali e Olimpiadi) ed è stato giudicato per tre volte illegittimo nella sua applicazione dalla giustizia amministrativa. TAR e Consiglio di Stato a cui il signor Diario invitava a non rivolgersi, minacciando il fallimento della Lazio, e che invece hanno dato ragione alla società biancoceleste bocciando l’intera azione amministrativa. Il risultato? Che per due anni l’impianto non ha potuto svolgere la sua funzione sul territorio, ha penalizzato l’intera utenza e messo in crisi drammatica la Lazio. 

Questo è il modello di sport che la amministrazione ha tentato di imporre, la stessa che oggi emette giudizi. L’augurio è che la giunta Gualtieri e l’attuale assessore allo sport Onorato proseguano il lavoro appena iniziato in netta discontinuità con il passato.